Sulla fotografia (ad un’amica)

Foto di Elliott Erwitt

Vedo le tue belle foto.

Continuo a farne anch’io, ogni tanto.

Per me – forse mi capirai – la fotografia ha una cosa che nessun’altra forma d’arte dà e possiede. L’interruzione, la sospensione, del tempo. E non tanto per il fatto, banale, che fissa il famoso istante. No! Quell’istante blocca il tempo di chi scatta. Il tempo, in quell’attimo, è letteralmente abolito. 

La foto è una sospensione per il fotografo innanzitutto, poi se davvero ci riesce, cattura – risucchia direi – anche chi la osserva, in una nuova dimensione. Senza tempo. Lì dove occhieggia, solo per un attimo – eccolo che ritorna, sotto tutt’altra veste – la bellezza o l’assoluto, una forra senza fondo o l’infinito.

E il senso di esistere, in quell’attimo, si manifesta.

5 thoughts on “Sulla fotografia (ad un’amica)

    • Cara Elena,
      quella mia amica fa reportage nei suoi viaggi per il mondo, ma le mie parole valgono per chiunque imbracci una fotocamera con l’intento di imbattersi nello stupore. Noi sappiamo bene che possiamo trovarlo in ogni luogo, in una strada sconosciuta, sotto casa o in uno studio ben attrezzato. Quindi esse sono anche per te.
      Grazie.
      MM

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