Foglie secche

In questi giorni ho ascoltato due podcast, tanto distanti, quanto vicini, tra loro. Due lavori di grande valore, documentario, politico e anche, indubitabilmente, narrativo.

Il primo è “Nessun Movente” che, a pochi giorni dal terribile trentennale dell’eccidio di Gornj Vakuf, in Bosnia-Erzegovina, nel quale vennero assassinati Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni, rievoca con precisione e tanta passione, la storia e gli eventi che portarono a quel tragico 29 maggio del ’93. Alle testimonianze di Agostino Zanotti e Christian Penocchio si alterna una voce narrante che illustra i fatti, intrecciati ad alcune interviste a chi ha conosciuto direttamente i tre volontari pacifisti bresciani. Un lavoro eccellente che in più di passaggio incrina irrimediabilmente le nostre emozioni, il nostro dolore. Come quando – solo per citarne uno – i genitori di Lana, con parole talmente serene, piene e consapevoli sul proprio ragazzo, tolto al loro affetto così giovane, rievocano un episodio legato a una torcia del piccolo Sergio, donata da suo papà ad un ragazzino terremotato dell’Irpinia. Un passaggio che rende quasi carnale la sua figura anche a chi non lo ha mai conosciuto. Agostino e Christian raccontano il delirio, l’orrore, della guerra, prigionieri di un gruppo (para?)militare per il quale il valore della vita umana era pari a zero. Entrambi attorno a quella domanda, “perché io?”, che risuona, per sempre, nelle giornate di ogni sopravvissuto, hanno lavorato anni per dipanare il groviglio di quelle notti e quei giorni di terrore, braccati come prede, sulla linea del fronte, possibili nemici, per chiunque. Non smettendo mai di stare dalla parte dei costruttori di pace, consapevoli, sulla propria pelle, del male assoluto della guerra, di ogni guerra.

Il secondo podcast si chiama “Figlie“, sei puntate che è difficilissimo interrompere, anche solo per qualche minuto. Il personaggio principale è Silvia Roncoroni, una dei 30000 desaparecidos inghiottiti nel nulla dal brutale regime dei militari argentini, capitanato dal boia Videla, autonominatosi presidente del paese tra il 1976 e il 1981. Sulle sue tracce si mettono, in un doloroso cammino, sua figlia Sofia, una piccola di due anni quando la madre venne rapita dalle forze speciali dei golpisti nel 1978, e Sara Poma che – attraverso il riverbero delicato della sua vita, anch’essa segnata dalla scomparsa di sua madre quando era molto giovane – riesce ad essere rifugio e voce di Sofia, camera oscura e accogliente nella quale si formano, granello d’argento su granello d’argento, le immagini di Silvia raccolte dalle testimonianze, riflesse dalle lacrime, dalle pagelle del Liceo, filtrate come una pozione magica, dai sorrisi commossi trasfigurati in suoni, dalle voci rotte e incrollabili degli amici, dei parenti, dei familiari. Fino a incontrarla, corpo vivo e irriducibile, su una delle trentamila lastre di porfido, carezzata dalla brezza dell’oceano, del Monumento a las Víctimas del Terrorismo de Estado. Un lavoro di grande delicatezza, che attraverso la vicenda di una sola donna, riporta a noi la storia drammatica, quella intima e quella politica, vissuta dal popolo argentino e condivisa purtroppo, in una terribile stagione del secolo scorso, da una grande parte del continente sudamericano.

Guido Puletti era argentino, arrestato e torturato dai massacratori golpisti, prima di trovare, solo per pochi anni, rifugio in Italia. Sofia e suo padre sono riusciti ad approdare in Svezia prima di trasferirsi nel nostro paese.
Silvia, chissà dov’è.

Tutte vite segnate dalla violenza, dalla sopraffazione, dalla disumanità, nelle loro più truci espressioni della guerra, ogni guerra, e della repressione militare. La riduzione di uomini e donne, quando si scelgono quelle strade, a foglie secche, fastidiosi insetti.

Mimmo Cortese


NESSUN MOVENTE
https://open.spotify.com/show/3GwcJracG9wPYA9BMLcvxx?si=jw4Db_McR-KL5xHAv1dKBA
Scritto da Lorenzo Faggi e Anna Giunchi. Con la collaborazione di Manuela Astuta. Produzione One podcast.

FIGLIE
https://www.raiplaysound.it/programmi/figlie
Scritto da Sara Poma. Prodotto da Chora Media.

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